Assenteismo sul lavoro: riconoscerlo e contrastarlo
- Autore: antonelli patrizia
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- 12 mar, 2019
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Una delle problematiche più fastidiose nel mondo del lavoro è quella dell'assenteismo, ossia l'assenza ripetuta e continuata dal luogo di lavoro senza giusta causa. Un dipendente assenteista, il cui comportamento scorretto non va confuso con quello di chi manca dal lavoro per motivi di salute o personali giustificati, causa notevoli danni al proprio datore di lavoro, che può avvalersi delle tutele previste dalla legge, oltre che ai colleghi. Cerchiamo di capire meglio, allora, quando è possibile parlare di assenteismo e come agire nei confronti di tali dipendenti.
Quando si può parlare di assenteismo?
Per parlare di assenteismo devono sussistere determinate condizioni, alla luce delle quali l'assenza del dipendente dal luogo di lavoro può essere considerata ingiustificata. Ciò accade per esempio quando:
- il
dipendente fa un uso eccessivo di permessi retribuiti o richiede
sistematicamente permessi per malattia o periodi di aspettativa;
- il
dipendente si fa coprire dai colleghi durante l'assenza;
- il
dipendente non si presenta al lavoro senza una motivazione valida;
- il
dipendente è costantemente in ritardo o comunque non rispetta gli orari di
lavoro stabiliti con il proprio datore.
In tali situazioni appare evidente la natura scorretta del comportamento del dipendente, che in maniera più o meno subdola tende a non essere presente sul luogo di lavoro per periodi di tempo di varia durata. La sua assenza può cagionare un danno sia economico che d'immagine al datore di lavoro e aggravare il carico lavorativo dei colleghi: da ciò deriva la necessità di sanzionare chi non rispetta gli accordi contrattuali macchiandosi dei comportamenti descritti.
Assenteismo e richieste di malattia
La legge tutela i lavoratori che, a causa di uno stato di malattia, sono in condizioni di incapacità al lavoro. Che si tratti di periodi di pochi giorni o più lunghi, sono previste infatti specifiche norme che garantiscono al dipendente la retribuzione per il periodo di malattia, oltre ad altre tutele in merito al mantenimento del posto di lavoro. Quando, però, si riscontra che la malattia è simulata e finalizzata a celare un caso di assenteismo, tali tutele decadono e il datore di lavoro può agire nei confronti del dipendente sleale con tutti gli strumenti previsti dalla legge per l'assenteismo.
Licenziamento per giusta causa
Il lavoratore che si assenta dal lavoro per simulazione di malattia o comunque senza giusta causa, può essere oggetto di licenziamento da parte del datore di lavoro. Quando è possibile dimostrare la sussistenza di un fenomeno di assenteismo, sia per malattia simulata o assenza durante le fasce di reperibilità per la visita di controllo INPS che in tutti gli altri casi sopra citati, è infatti previsto il ricorso al licenziamento per giusta causa senza preavviso, con effetti immediati nei confronti del dipendente.